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Questo intervento che sembra assolutamente nella norma, ha una particolarità: i committenti (babbo, mamma e due figli) hanno deciso di partecipare alle opere di cantiere. Le motivazioni sono da cercare nel fatto economico ma anche e soprattutto, perché nella mentalità di questa famiglia c’era e c’è tuttora l’idea che l’immobile “sistemato” da loro stessi diventava effettivamente e totalmente  “Loro”. Per la parte economica non so…stiamo ancora eseguendo i lavori e quindi alla fine vedremo cosa accadrà. La seconda motivazione invece ha dato risultati ben maggiori rispetto alle aspettative. Non solo si sono scoperti muratori provetti, non solo la casa la sentono già molto loro, ma le dinamiche familiari si sono svelate in tutta la loro forza: se ce ne fosse bisogno hanno scoperto che questo gruppo di persone sono una Famiglia (con la F maiuscola). Dal punto di vista organizzativo relativamente alla cantierizzazione, la prima domanda che viene in mente è: come la mettiamo dal punto di vista della sicurezza? A questa domanda ho risposto con due azioni. La prima è stata quella di iscrivere i committenti ad un corso base sulla sicurezza nei cantieri (che ovviamente hanno seguito ed hanno ottenuto l’attestato come da normativa); la seconda è che in cantiere, per legge, loro avrebbero fatto esclusivamente opere minori guidate da operatori specializzati (impresa) sempre presenti in fase di esecuzione. Le opere permesse sono quelle con minor rischio (il taglio della soletta per inserire una scala interna l’ha fatta, su progetto dell’Ingegnere strutturista, l’impresa; la messa in opera dei falsi telai, operazione che chiede una certa precisione, l’ha fatta l’impresa…). Il secondo problema era trovare un’impresa (oltre che ad un Architetto) disponibile a mettersi in gioco in questa direzione. L’impresa, dopo un attimo di dubbi, ha accettato con entusiasmo (“cioè tu lavori e mi paghi? ok!”) Insomma non è proprio così ma la collaborazione ha funzionato. Sottolineo che ci vogliono le persone giuste per poter fare un’esperienza del genere. Non tutti possono permetterselo. Le persone troppo teoriche, come ad esempio lo scrivente, non se lo potrebbe mai permettere. Dalle immagini si notano le varie fasi operative di un cantiere di piccole – medie dimensioni con un entusiasmo che in cantieri “normali” non sempre c’è. Ultimo aspetto positivo, ma non il meno importante, per i committenti (meno per gli operatori) è che tutte le operazioni, trattandosi della casa dei figli, sono state fatte con molta precisione. Questo aspetto ovviamente ha prodotto alcuni momenti difficili: ad esempio le richieste di intervento da parte del progettista sono state in numero più elevato. I dubbi relativi alle scelte progettuali, durante l’esecuzione dei lavori sono stati di un certo numero; va beh, faremo una variante. Certo è che il tempo si è allungato sia perché la mano del professionista è più veloce di un dilettante, perché l’attenzione ad ogni piccola operazione è stata elevata ed infine perché durante i lavori di cantiere tutti i componenti della famiglia hanno continuato la loro vita lavorativa. Non abbiamo ancora finito, anzi, però siamo arrivati all’inizio degli interventi degli impiantisti…elettrico e termoidraulico. I ragazzi sono pronti per fare le tracce…andiamo avanti così.